Il Gruppo
etika è un nuovo modo di pensare e fare cooperazione tra le persone e le organizzazioni.
etika è un nuovo modo di pensare e fare cooperazione tra le persone e le organizzazioni.
Continua il viaggio dei racconti per la rubrica dei progetti finanziati da etika. Questo mese la cooperativa sociale La Rete presenta il primo dei due progetti di abitare sociale attivato all’inizio di quest’anno. Storia pubblicata sulla rivista Cooperazione tra consumatori.
Due giovani donne: una con la passione per la cucina, l’altra per la musica. Per E., il profumo delle spezie e il sapore dei piatti che prepara e condivide con gli educatori della cooperativa, sono il simbolo della sua identità e del legame con le sue origini. Per I., invece, ogni occasione è buona per ascoltare le canzoni di Massimo Ranieri. I suoni e le parole del cantautore napoletano evocano il ricordo molto caro alla giovane donna della mamma, suo punto di riferimento sin dalla nascita. “Anche se con vissuti diversi, per entrambe il progetto finanziato da etika rappresenta un nuovo inizio“ spiega Francesca Sacchetti, responsabile dell’area abitare inclusivo della cooperativa.
Un percorso di rinascita
“Riscoprirsi è la parola che più rispecchia la storia di E.” aggiunge Sacchetti. Una grave infezione, che ha causato un rallentamento cognitivo e problemi motori, le stravolge la vita. Trentenne di origine africana con disabilità acquisita, vive attualmente in una struttura sanitaria del territorio. Qualche mese fa, seguita dagli educatori della cooperativa, la giovane donna ha cominciato un percorso riabilitativo: prendersi cura di sé, della casa, imparare ad ascoltarsi e a rispettare i propri tempi di ripresa. Riapprendere le abilità e rivalorizzare le autonomie ha richiesto molta pazienza, ma ad incoraggiare il processo di recupero una grande sogno: vivere in uno spazio tutto suo. Grazie al progetto finanziato da etika, E. ha acquisto molte delle abilità necessarie per vivere in autonomia. Così, accompagnata dagli operatori, ha imparato a organizzare il suo spazio e a pianificare il tempo libero. Tra le sue passioni quella di cucinare. Per lei è un momento di condivisione e socializzazione con gli altri inquilini e con gli educatori di La Rete. A rinforzare le sue competenze e la sua autostima anche l’inserimento in un centro sociooccupazionale a Trento. Durante la settimana è impegnata per alcune ore in attività di produzione e imballaggio di oggetti incaricati poi a committenti esterni del territorio.
Ricominciare da sè
“Quella di I., invece, è una storia di ripartenza segnata da una perdita importante” confida la responsabile dell’area. Qualche anno fa la giovane donna ha perso la sua mamma, a cui era molto legata e da cui dipendeva per molti aspetti. Non facile per una persona con disabilità neurodivergente affrontare questo tipo di cambiamento. La scomparsa di una figura così fondamentale che si prendeva cura di lei, ha spinto la giovane donna a voler avvicinarsi al progetto di abitare inclusivo della cooperativa. Dopo un confronto iniziale con gli educatori, la giovane ha iniziato gradualmente ad esplorare tutti quegli ambiti che per noi possono sembrare scontati, ma non per lei: dalla cura di sé a quella della casa, da fare la lista della spesa a cucinare piatti semplici. Un traguardo importante anche quello di iniziare a spostarsi con i mezzi di trasporto. Da quando è nata ha sempre vissuto a Trento, ma da qualche tempo si è trasferita da sua sorella, che vive fuori città. Per lei, quindi, un nuovo inizio che la porta a scoprire non solo se stessa, ma anche il territorio che abita. È molto determinata ad apprendere tutte quelle competenze per poter vivere una vita indipendente e affrontare con maggiore autonomia le sfide quotidiane.
Abitare: dalla casa al territorio
“L’autonomia abitativa non si costruisce solo intorno agli spazi domestici” sottolinea Sacchetti. Nel caso di una persona con disabilità si tratta di capire che tipologia di supporto attivare per accompagnarla nel suo percorso di autodeterminazione dentro e fuori casa. In questo senso, gli educatori sono una risorsa fondamentale nella progettazione di un percorso di abitare inclusivo. Gli operatori raccolgono bisogni e interessi e crearono connessioni con le realtà locali. Infatti, oltre alle attività di cura di sé e della casa, la cooperativa partecipa a diverse iniziative di integrazione delle persone con disabilità sul territorio. Per esempio, nella città di Trento, le persone che vivono in autonomia frequentano gli Orti sociali, e, a Canova, le attività del Forno Sociale Migola. Le persone con disabilità hanno l’opportunità di partecipare attivamente alla vita della comunità e incrementare le relazioni con il contesto d’appartenenza. Questo – precisa Francesca Sacchetti – è anche una sorta di “palestra” dove apprendere competenze che potranno essere utili anche in una prospettiva di inserimento lavorativo o di attività occupazionali.
Cooperativa Sociale La Rete
Via Taramelli 8/10, 38122 Trento
Scegli l’energia nuova. Conveniente, ecologica e solidale!
Attiva Etika